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domenica 3 maggio 2015

Eroica Primavera



Sito ufficiale Eroica Primavera

Posso dire di aver corso la più bella ciclostorica di sempre! 156 km in paesaggi stupendi : la Val d'Orcia e le Crete Senesi... ma perchè allora la distanza percorsa risulta essere 177 km totali ?! e soprattutto chi sono quei due che cercano di imitare Coppi e Bartali ??

La seconda tappa del Giro d'Italia d'Epoca, anche questa in Toscana, prevede 4 percorsi da 27, 56, 102 e 156 km, per dare l'opportunità di vedere questi posti magnifici anche a chi non fa il percorso lungo dell'Eroica di Gaiole. Quest'anno sono in compagnia dell'amico Rudi dal Canavese e ovviamente scegliamo il percorso lungo di 156 km : vogliamo prenderci tutto il pacchetto comprendente Val d'Arbia, Val d'Orcia, Crete Senesi..a me spaventavano di più i 3200 metri di dislivello che la distanza in km...ma almeno potevamo gustarci tutti i ristori, i panorami e i bellissimi paesini attraversati.
E poi in due dovrebbe essere più facile arrivare fino in fondo...
Quindi, partenza dal piccolo ma caratteristico borgo di Buonconvento (a me piace sempre l'atmosfera medievale che trovo ogni volta) alle 6 e 30 dopo il primo timbro e i controlli dei requisiti delle bici, e in maniche corte e pantaloncini non fa freddo, anche se l'aria è fresca e umida con un po' di nebbia nei campi e boschi circostanti a rendere le prime pedalate sulle strade bianche ancora più affascinanti ed eroiche, quasi poetiche.
Dopo circa 15 km si inizia già a faticare sulle ripide rampe sterrate di Castiglion del Bosco, con un breve ristoro a base di te caldo; poi pedaliamo ancora su asfalto in mezzo al verde, e arriviamo già a Montalcino...ci sembra strano ma abbiamo seguito i cartelli marroni de L'Eroica senza esitazioni, e ci accorgiamo che forse qualcosa non va quando al ristoro in piazza del popolo si stupiscono vedendoci arrivare a quell'ora : "Ma siete già qua ?! Siete i primi!" . Allora capiamo di aver sbagliato strada appena prima del timbro sul roadbook e di aver tagliato il percorso da qualche parte...dobbiamo aver mancato qualche freccia! Rifiutiamo stoicamente qualsiasi panino o fetta di crostata del ristoro e ci facciamo spiegare la strada per tornare indietro...speriamo di non aver mancato troppa parte del percorso ! 
Se prima eravamo allegri e parlavamo molto, adesso pedaliamo un po' innervositi dal contrattempo e dalla strada in salita in più che dobbiamo fare, ma al km 40 ritroviamo la strada perduta, e altri ciclisti d'epoca come noi, e allora riprendiamo la strada più sollevati...in fondo abbiamo solo 15 km in più rispetto agli altri! Menomale che non ci siamo persi la bellissima strada di Poggio alle Mura, il passaggio da Castelnuovo dell'Abate con vista su Sant'Antimo, e soprattutto due buonissimi ristori con crostate e panini con nutella, dove ci fermiamo il giusto per mangiare qualcosa e scambiare due chiacchiere con gli amici incontrati.
Finalmente torniamo a Montalcino per il meritato ristoro questa volta, e i volontari ci accolgono col sorriso riconoscendoci...bella e soprattutto buona accoglienza con vino e ribollita; proprio in quel momento ripartivano anche Moser, la Cappellotto e i loro compagni di pedalate, mentre io ne approfitto per un saluto veloce a Massimo, sempre indaffarato nel suo negozio Montalcino564.
Dopo la velocissima discesa da Montalcino ci addentriamo in Val d'Orcia, verso Torrenieri (con passaggio nel punto dove ho bucato l'anno scorso all'Eroica Sud) e arriviamo al ristoro di San Quirico nella piazzetta accanto alla Collegiata, dove ci attende una squisita pappa col pomodoro; bello l'attraversamento del paesino, anche se bisogna stare attenti ai tanti turisti a passeggio.
Poi si sale ancora parecchio verso Bagno Vignoni, e lungo la strada facciamo fatica a non fermarci ad ogni chilometro per non fare foto, se no arriveremmo veramente a tarda sera, ma cerchiamo di imprimerci negli occhi tutta la bellezza dei posti attraversati, e ogni tanto qualche foto la facciamo, in sella o a piedi, oppure grazie ai fotografi (che scoprirò essere poi Pier Maulini!) che quasi facevano la strada sempre insieme a noi. Facciamo il giro alla caratteristica vasca in mezzo al paese, anche questo un bel passaggio azzeccato, e da lontano intravediamo Pienza in cima alla collina, e quasi speriamo di non doverci arrampicare fino a lassù! Comunque ci giriamo intorno fino ad arrivare quasi a Monticchiello e alla famosa strada dei cipressi (sarebbe stato bello farla in bici...), e poi iniziamo la durissima salita fino alla città, con l'ultimo tratto davvero assassino; però durante il tratto sterrato di avvicinamento, riusciamo a imitare scherzosamente la mitica foto dello scambio di borraccia tra Coppi e Bartali, con l'aiuto del fotografo; a Pienza veniamo ripagati dello sforzo con il delizioso pane e pecorino su via S.Caterina sulle mura, e dallo splendido panorama che abbiamo di fronte.
Ci risolleviamo un po' quando ci dicono che le salite dure sono finite, e pedaliamo in mezzo a colline, crete e strade bianche verso Montefollonico, e abbiamo un altro contrattempo che risolviamo abbastanza in fretta sostituendo il tubolare sgonfio di Rudi, che sembra si sia bucato in un tratto asfaltato! Le salite, anche se non tanto ripide, iniziano però a fare male alle gambe, dopotutto siamo già a 130 km percorsi.
Arriviamo nella zona delle Strade a Sterro (altra bella ciclostorica che purtroppo quest'anno mi vedo costretto a saltare a malincuore), con l'arrivo a Montisi, dove i ragazzi del ristoro ci danno un ottimo benvenuto con la loro simpatia e una buona scodella di zuppa di farro e un bicchiere di vino : caratteristico il pasto con piatti e bicchieri di terracotta, fa molto medioevo!
Saliamo ancora degli stretti tornanti su asfalto verso Castelmuzio (sede storica della Strade a Sterro), e proseguiamo su strade e tratti più rustici in mezzo a distese verdi oppure in mezzo alle crete (altro ricordo di foratura l'anno scorso a giugno), dove il tempo sembra veramente fermo a inizio Novecento, qui dev'essere cambiato veramente poco da allora.
Troviamo ancora i ristori a Lucignano d'Asso e a Pieve a Salti, azzeccati per il breve riposo che ci prendiamo e per recuperare le energie che iniziano a essere poche, e dove veniamo sempre accolti con calore e amicizia...fino ad arrivare alla lunga picchiata verso Buonconvento : su queste discese ci tornano improvvisamente le forze ed iniziamo a "gareggiare" simpaticamente fino all'arrivo...non credevamo di avere ancora le gambe per divertirci a pedalare a tutta birra e sfidarci in volata fino quasi al traguardo, che è sulla via principale del paese pieno di gente, per cui ci troviamo costretti a rallentare, fino ad arrivare allo striscione dell'arrivo, e all'ultimo timbro con consegna di una bottiglia di vino Ciacci Piccolomini, con etichetta Eroica Primavera...
Avremmo avuto le forze per ancora una trentina di km ? Sì, e questo ci fa ben sperare in vista dell'Eroica di ottobre! 
Questa infine è la cronaca di una bellissima ciclostorica attraversando posti meravigliosi, della foto con lo scambio di borraccia, dei km in più a causa del nostro errore di percorso, di tantissimi chilometri su strade sterrate, salite dure, ma proprio per tutto questo, la più bella ciclostorica fatta fino ad ora...che vale tutto il prezzo e il viaggio fatto, con un'organizzazione perfetta, ottimi ristori e tanta gente semplice e genuina incontrata. E grazie a Rudi per la compagnia durante tutto il percorso! 
Spero davvero di rifarla e di divertirmi allo stesso modo anche l'anno prossimo...con magari tutti i compagni di corse d'epoca!



Foto di Pier Maulini

Foto di Pier Maulini

Foto di Pier Maulini

Foto di Pier Maulini

Foto di Pier Maulini




2 commenti:

Zobi ha detto...

Bella esperienza! La parte sud del percorso dell'Eroica ha un fascino secondo me ancora maggiore della parte chiantigiana. In più qui c'è anche il passaggio da Pienza

Fosso di Helm ha detto...

Confermo, anche a me piace di più la parte della Val d'Orcia rispetto al Chianti!