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martedì 6 ottobre 2015

Eroica

 

Relive

Sito Ufficiale L'Eroica














Anche quest'anno si fa l'Eroica! 
Vista la nostra passione per i percorsi lunghi anche nelle ciclostoriche, avevamo deciso di fare i 209 km già a marzo quindi ci potremo gustare tutta la bellezza del percorso (ci manca ancora il tratto di Panzano dei 75...prima o poi faremo anche quello).
Per questa grande occasione si forma la Combriccola Eroica : io, Rudi, Flavio e Paolo dal Canavese.
Per tutti quei km senza troppo allenamento nelle gambe, andrà tutto bene ??


Allenati o no, l'Eroica si può fare con calma, fermandosi ore ai ristori, andando alla velocità preferita e bisognerebbe fermarsi quasi a ogni km per fare delle stupende foto...il nostro obiettivo è terminarla in 12 ore o perlomeno rientrare prima che faccia buio...eravamo molto ottimisti!

La sveglia è alle 4 all'agriturismo del Castello di Selvole, la partenza da Gaiole alle 5 e 30 dopo un po di coda alla partenza, con timbro sul roadbook, foto ufficiale e controllo della bici da parte di Claudio Marinangeli (© Flavio) : 
"Davanti ho messo un 34, se no non riesco a finirla!"
Ottima risposta del Marinangeli : "Per me puoi farla anche a piedi, basta che ti diverti!"


E via, si parte pedalando...con un inizio così siamo già carichi e contenti di aver finalmente iniziato l'Eroica 2015!


Con il faro in testa e fanale davanti e dietro, il "Geologo" Rudi cerca di illuminarci la strada verso il Castello di Brolio, e aveva ragione, senza luce siamo immersi nel buio pesto! 
Con manicotti e kway non fa freddo (sicuramente meno freddo degli anni scorsi), quindi partiamo ad un buon ritmo; abbiamo perso temporaneamente Paolo che non aveva il roadbook, ma sappiamo che ci ricupererà presto...
La salita per Brolio è suggestiva : il viale tra i cipressi è illuminato dalla fioce luce di tante candele ai due lati...non ero mai arrivato qui che era ancora notte, è davvero uno spettacolo imperdibile : gli unici rumori sono gli sbuffi dei ciclisti, il rumore del cambio che gratta, la catena che scala sui rapporti più agili...ciclismo d'altri tempi, quando si partiva veramente di notte.


Dopo Brolio si inizia la lunga discesa verso Siena, che inizia ad illuminarsi sulla destra, peccato che l'alba è ancora lontana e non ci si può gustare il panorama; passiamo anche accanto al Leccione, e sulla strada sterrata si vede veramente poco...scendiamo velocemente in certi punti praticamente alla cieca.


Superiamo il bivio di Pianella, la rotonda di Siena e prendiamo la strada di Certosa che ci porterà fino al Colle Malamerenda sulla Cassia, finalmente vediamo l'alba e possiamo già ammirare i panorami; 



qui c'è il bivio per Radi dove inizia il bellissimo settore di sterrato che faccio sempre, appena ho l'occasione di venire qui a pedalare...insomma la "mia" strada bianca.


Ci sono delle belle curve che io e Rudi prendiamo come dei "puma" per recuperare un po di terreno perduto rispetto agli altri dopo una sosta (chiamiamola fotografica...), e arriviamo pimpanti al primo ristoro, finalmente dopo 45 km, dopo circa due ore e mezza.

Finalmente si mangia ! Panini con affettati, miele, formaggi, crostate...c'è di tutto e in abbondanza; qui siamo davvero in tanti, bello spettacolo di ciclisti in maglie di lana, di tutte l'età e anche tante cicliste. Riempite le borracce ripartiamo verso il punto di controllo, quest'anno spostato più avanti rispetto al ristoro; infatti saliremo a Murlo nella stupenda piazzetta tutta lastricata, un luogo che sa ancora di Medioevo...lì c'è il timbro con volontari e personaggi in costume. Una bella variazione azzeccata in questo minuscolo paesino sorprendente.


Poi scendiamo verso Bibbiano e inizia uno dei tratti più duri : la salita di Castiglion del Bosco; io e Rudi l'abbiamo già fatta a maggio all'Eroica Primavera, ce la ricordavamo parecchio...è ripida, lunga e su sterrato. Ci scambiamo pareri sulla salita : "ci siamo già stati alla Primavera", e un vecchietto ci risponde "qui invece comincia l'inverno!", e sarà purtroppo profetico...infatti inizia a piovere e fa freddo.


Intanto sulle rampe ci ha raggiunto Paolo, e subito superato dopo averci sfottuto sulla nostra lentezza!




Arriviamo alla rotonda di Montalcino, ma invece del ristoro che ci aspettavamo in piazza, prendiamo a tutta la discesa, con la pioggia forte che non fa vedere nulla...all'Eroica si viene senza occhiali da bici!
Menomale che al bivio per Torrenieri c'è il secondo ristoro, anche qui ricco di cose buone, tra cui pan co'santi, panforte, formaggio col miele...


Ripartiamo nel fango degli sterrati che affrontiamo adesso sulle creste delle colline della Val d'Orcia, e le bici iniziano a soffrire un po' l'acqua e la terra che si accumula, infatti il cambio diventa duro e la catena si muove con difficoltà. 




Timbro a San Giovanni d'Asso, e altro bel ristoro all'agriturismo di Pieve a Salti, dove ci riposiamo altri 10-15 minuti con una mitica ribollita e la buonissima crostata di farro; ne approfittiamo anche per lavare le bici, noi invece continuiamo ad accumulare fango dappertutto...



Discesona verso Buonconvento (75 km/h !), ma la sfioriamo soltanto senza fermarci, c'è un lungo rettilineo sterrato e poi rientriamo sull'asfalto a Ponte d'Arbia; sulla Cassia facciamo un trenino dietro Paolo che sembra sempre avere più birra di noi...poi ancora tratti in sterro fino ad arrivare ad Asciano, al ristoro stavolta nel centro storico (più bello che davanti al cimitero).
Qui ancora prodotti tipici, affettati e formaggi, pane con l'olio, dolci...e la gente inizia a guardarci tra l'ammirato, l'incuriosito e la commiserazione...



Dopo Asciano inizia il mitico settore in sterrato che porta al Monte Sante Marie! un nome che ci mette un po' di timore, ma appena arrivano le difficili rampe (3 o 4 salite durissime, non mi ricordo più quante...), saliamo eroicamente e riusciamo a finire l'impresa sempre in sella! 


E' il pezzo sicuramente più difficile di tutta l'Eroica, ma anche il più conosciuto e famigerato, è proprio un'impresa arrivare al cartello giallo, non importa se a piedi o in bici, l'importante è arrivare lì, e farsi la foto!



Sulle rampe delle Sante Marie c'è un traffico di macchine che dà fastidio, tra fotografi e assistenza dell'Eroica Emergency; va bene che le strade sono aperte, però almeno questi pezzi fateceli fare con calma , senza dover far attenzione anche alle auto. 
Vedi scambio di battute durante la salita (© Flavio) :
"Oh! Ma avete rotto i coglioni con ste macchine!"
"Sei un ragazzo maleducato, le strade sono aperte, posso andare dove voglio"
"Sì, ma almeno oggi potevi stare a casa"
Con scuse e spiegazione tra Flavio e fotografo (che pedala anche lui) al termine della discesa alla fontana dove ci siamo fermati per un breve rifornimento.


Piano piano arriviamo a Castelnuovo, col classico passaggio dentro Villa Chigi Saracini e ultimo ristoro in piazza, con tra le altre cose zuppa di ceci (la prossima volta la provo), cantuccini e vin santo!
Il fotografo (Marco Favaro) "amico" di Flavio mi ferma per immortalarmi in questo scatto, che finirà in un articolo per il Giappone!




A casa ci ritroveremo poi sul gruppo Facebook de L'Eroica e mi regalerà la foto in cima a questa cronaca ciclostorica, e anche quest'altro scatto, con quel po' di fango che fa tanto ciclista eroico.



Siamo già a circa 170 km, e la fatica si fa a sentire; da qui in poi supero il mio limite di km percorsi in un giorno...


Su strada asfaltata arriviamo di nuovo al bivio di Pianella, dove inizia un altro tratto in sterrato che ci porta a Pievasciata, Vagliagli, Parco Sculture del Chianti e davanti al nostro agriturismo : non lo sapevamo ma c'era Paolo in casa che si era fermato a liberarsi del bagaglio inutile! 
Ci aspetterà inutilmente per mezz'ora e ci ritroveremo con lui purtroppo soltanto al pasta party finale.
Insomma facciamo strade già fatte il giorno prima, fino ad arrivare dopo una salita a Radda in Chianti; le forze sono al minimo, e inizia già a fare buio : i nostri progetti di arrivo verso le 17 e 30 sono ormai sfumati.
Da Radda in poi sono tratti per lo più in discesa, ma anche sullo sterro : se durante il giorno facevo attenzione a dove passare evitando buche, pietre e le gobbette, adesso penso solo più a pedalare forte e ad arrivare al traguardo. Davanti a noi infatti c'è Rudi che tira come un dannato! Sarà colpa del numero da El Diablo (3666) che gli hanno assegnato ??
Non posso perdere terreno, la Combriccola deve arrivare unita!
Passiamo anche da Vertine, purtroppo senza vedere molto, e poi la discesa per Gaiole la facciamo a tutta, ormai è buio ma non ci fermiamo, la piazza è là che ci aspetta, ed è molto bello arrivare pedalando tra le due ali di gente che applaude, saluta e incita tutti!


Lo striscione del traguardo è bellissimo, dopo la consegna del premio dei 209km, ci siediamo un attimo a riposarci...l'avventura è finita ma è stata una magnifica giornata!






Non abbiamo avuto nessuna foratura, bici solo con piccoli problemi superati, organizzazione inarrivabile per tutti...sarà anche cara, l'Eroica, ma è irraggiungibile sotto tutti i punti di vista.
Con un pacco gara così...





Non resta che il pasta party, a quell'ora divoriamo tutto, e mentre mangiamo pensiamo già alla prossima stagione, all'iscrizione per l'Eroica 2016...




e poi ci rimane solo il fango delle strade sterrate addosso..e l'abbraccio tra amici.



(copyright per le foto : Rudi per quelle più belle, Marco Favaro per i miei due primi piani e quella di copertina, tutte le altre sono mie)

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