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lunedì 30 marzo 2015

L'Etrusca



Sito ufficiale L'Etrusca


Inizia alla grande il Giro d'Italia d'Epoca!
Era tutto l'inverno che scalpitavo, e non vedevo l'ora che iniziasse ufficialmente la stagione delle ciclostoriche...e finalmente l'Etrusca mi ridà la possibilità, ma soprattutto il piacere, di tornare in sella alla Olmo d'epoca!
Una delle caratteristiche più interessanti di questa tappa è che ogni anno cambia il percorso, e ogni volta stupisce per la bellezza dei percorsi e la varietà dei posti attraversati, anche se non si può ovviamente rinunciare ogni volta al passaggio per il viale dei cipressi di Bolgheri, suggestivo e emozionante. D'altronde la costa degli Etruschi offre infiniti paesaggi e scorci sul mare, in pinete e boschi all'interno, salite e percorsi sterrati, che qualunque percorso sarebbe stupendo.
Quest'anno si parte dall'ippodromo Caprili dell'Ardenza, Livorno, proprio in riva al mare...
ed è un bel posto spazioso per il ritrovo, gli stand, il pasta party, anche se la partenza sarà da piazza San Jacopo lì vicino, ottimo slargo per potersi riunire tutti insieme e partire in gruppo...dopotutto siamo in ben 450 iscritti! Faccio in tempo a salutare Carlo, in tenuta "La Chianina", e alle 9 e 10 si parte allo sparo dei marinai in divisa presenti per l'occasione, con un bel sole abbastanza caldo da stare in maniche corte.
Questa volta partecipo in compagnia dell'amico Roberto, e ci troviamo durante le prime pedalate : lo raggiungo in corsa, dopo aver risalito dalle retrovie tutto il gruppo di ciclisti storici; riusciamo ad andare abbastanza forte e prendiamo la prima metà del percorso sul serio, a ritmo quasi agonistico!
La prima parte è lungo la costa, Ardenza, Antignano, Calafuria con degli scorci mozzafiato sul mare e in mezzo al verde, Quercianella e Castiglioncello, dove una salita ripida ci porta alle Spianate, con magnifici panorami e strade sterrate, dove ci fermiamo brevemente per qualche foto del mare in lontananza.
Poi arriviamo al primo ristoro al Castello Pasquini, bella location con abbondanza di frutta, torte, crostate, pane e affettati; proseguiamo per la pineta Marradi e per un tratto di Aurelia, attraversiamo la villa Guerrazzi alla Cinquantina, sede di partenza e arrivo delle due precedenti edizioni, finchè ci fermiamo al secondo ristoro a Cecina, con un ristoro più consistente a base di formaggi e salumi che a quel punto della giornata ci sta già bene...ne approfitto per scambiare due chiacchiere con gli amici piemontesi organizzatori della Canavesana, sulle loro novità previste per quest'anno.
Attraversiamo poi la bellissima pineta della Marina di Bibbona, lunga e ombrosa, con un passaggio sulla spiaggia che ho gradito tantissimo per l'originalità, mi era mancato gli anni scorsi, e senza saperlo, gli organizzatori mi hanno accontentato! Finalmente arriviamo a Bolgheri, percorrendo tranquillamente il viale di cipressi e i suoi saliscendi, e ce lo godiamo con qualche foto in sella, fino all'arrivo nella piazzetta nel centro del borgo, dove c'è il ristoro che fa anche da pranzo, con farro, ribollita, crostini, affettati vari e il buon rosso del posto offerti dalle associazioni e cantine locali. Ripartiamo sulla Bolgherese verso Bibbona, e percorrendo gli sterrati Roberto ha i primi problemi meccanici, e al guado ci fermiamo per la sostituzione del suo tubolare anteriore.
Affrontiamo adesso la salita verso Casale Marittimo,sede del penultimo buonissimo ristoro a base di panini al miele (peccato per la mancanza della crema a base di nocciole, mi hanno spiegato che purtroppo quest'anno mancava la materia prima), e purtroppo Roberto deve rinunciare a completare il percorso e approfitterà del furgone-scopa lungo la strada per Livorno. Mi rimane da fare il resto della strada da solo, anche se sulle salite più avanti incontro partecipanti da Torino, Milano e Livorno.
Si sale ancora per Rosignano Marittimo (che figo il passaggio con bici a spalla sugli scalini all'interno del Museo Archeologico!) e Castelnuovo Misericordia, dove mi prendo ancora qualche paninetto con le deliziose marmellate dell'agriturismo Cappellese situato lì vicino (zucca, fichi e albicocche), poi attraverso Nibbiaia e mi butto sulla lunga discesa verso Quercianella; c'è ancora il circuito del Castellaccio e l'ascesa fino al santuario di Montenero : salita dura soprattutto perchè ormai siamo a 130-140 km percorsi; ultima pausa con un fetta di torta nella piazza davanti al Santuario, anche questo è stato un passaggio azzeccato e caratteristico, da fare magari più presto perchè con le nuvole che coprivano il sole iniziava a far fresco... e ancora una ripida e veloce discesa verso Livorno! L'ultimo tratto cittadino è su pista ciclabile, attraverso un parco e su viale Italia, in mezzo a troppe persone e macchine che non sempre fanno attenzione a noi ciclisti...ma l'arrivo all'ippodromo è spettacolare e c'è la meritata accoglienza con ricco pacco gara e un buon piatto di pasta macrobiotica (un dolcino in più compreso nel prezzo non avrebbe guastato).
Comunque una giornata splendida, perchè oltre ai paesaggi e ai posti e borghi attraversati, l'organizzazione è stata ottima, con alcune chicche che ho personalmente apprezzato tantissimo (l'attraversamento delle pinete, la spiaggia, Bolgheri, i guadi e il Museo da fare a piedi), poi gli abbondanti ristori, la logistica, la segnaletica, l'accoglienza hanno reso tutto perfetto.
Bici ok, i tubolari Arenberg resistono ancora dal giugno dell'anno scorso, e la sella Brooks in cuoio duro si fa un po sentire solo dopo il centinaio di km; appuntamento al prossimo anno, sembra che si farà la partenza da Volterra!
Quest'anno niente pernottamento alla Lampara, ma ne ho approfittato per un weekend a Follonica.

Altra cronaca ciclostorica sull'Etrusca, di Roberto Morandi
















































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