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domenica 8 aprile 2018

Varese Van Vlaanderen

 
Mi ispirava proprio tanto questa Varese Van Vlaanderen, il "Fiandre Varesino" sempre decantato da Roby, ma a cui non ero mai riuscito a partecipare. La formula non è per fortuna quella delle classiche granfondo ma è una randonnee, quindi senza classifica, partenza alla francese, il minimo indispensabile di ristori e segnaletica ridotta!  
Poi il percorso si svolge intorno a Varese e Gallarate, sui muri della zona sia in asfalto che in pavè (ben 29!). Ed era proprio tutto questo che mi attirava...


Quest'anno alla terza edizione finalmente riesco a partecipare, carico e in forma!
Ci vuole la levataccia per arrivare in tempo per perfezionare l'iscrizione e partire sul presto; purtroppo la partenza è piuttosto lenta, dal campo sportivo di Cardano al Campo : bisogna vidimare ogni numero sulle bici quindi ci vuole mezz'ora di attesa sulla pista... un po' troppo.


Il tempo non promette neanche bene, però ci sarà tempo di scaldarsi e infatti ho la mia divisa da Leone delle Fiandre, al mattino bastano antivento e manicotti per non sentire il freddo.
Finalmente verso le 9 e 15 riesco a partire anche io, pedalando insieme a vari gruppetti raggiunti per strada.
Le strade percorse sono spesso in mezzo ai paesini, stradine strette, ripide e poco trafficate; quando iniziano i muri, c'è un cartello all'inizio con segnalata pendenza media, massima e lunghezza del muro, e tutti hanno traduzioni in "belgizzato" che ricordano i nomi mitici delle fiandre : Castiglionenberg, MolenTrottenMuur, Tainenberg...


Ce ne sono due o tre davvero impegnativi, soprattutto su ciottoli, ma sono comunque tutti corti, e per me abituato alle Strade Bianche, questi sono muri fattibili e anche divertenti da superare. 
L'unico ristoro è circa a metà strada, è l'occasione per prendere una crostatina, banana e coca, fermandomi giusto il minimo indispensabile.
Si ammirano anche bei passaggi panoramici, tipo intorno al lago di Varese, o in mezzo ai boschi; purtroppo c'è anche qualche strada che passa in zone industriali.


Il muro più famoso è il Tainenberg, un bello strappo al 15/16% in ciottoli, che affronto prima sulla canalina sulla sinistra e poi in mezzo sull'acciottolato per superare qualcuno; bello ma corto! Mi è venuta quasi voglia di farlo una seconda volta...

In alcuni momenti pedalo anche da solo, senza avere nessuno in vista nè davanti nè dietro, ma è impossibile perdersi grazie alle indicazioni su asfalto sempre presenti con frecce ai bivi e alle rotonde.
Alla fine incontro una ciclista rimasta da sola, mi rimane in scia per qualche km durante l'attraversamento di Gallarate, poi all'ultimo muro rimane indietro, e faccio la volata per l'arrivo a Cardano al Campo; sono proprio soddisfatto del giro, sono arrivato stanco ma non esausto.

Per concludere il pasta party semplice ma abbondante.


Bell'evento organizzato bene, con uno spirito che mi piace, più simile agli eventi che fanno all'estero che alle granfondo italiane troppo esasperate.

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