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domenica 3 giugno 2018

Eroica Hispania



Quest'anno io e Rudi sbarchiamo in Spagna per la prima Eroica estera...l'Eroica Hispania ci ispirava per lo spirito simile a quello di Gaiole, per il percorso di quasi 200 km e la curiosità di vedere se anche fuori dall'Italia rispettano e amano il ciclismo di una volta come in Toscana...

Il nostro hotel è a 5 km di distanza quindi ci alziamo tranquillamente alle 5, colazione in camera e poi saliamo in macchina con le bici già pronte; fa caldo a quest'ora e non c'è bisogno neanche dei manicotti : maglia di lana a maniche corte, pantaloncini, cappelli e vamos!
La partenza del percorso più lungo è dalle 6 alle 7 dalla piazzetta di Cenicero, la prima cosa che si nota è la mancanza di affollamento...quando partiamo noi saremo una decina circa tutti insieme; c'è il bravo organizzatore Willy a controllare i partecipanti:  "noi italiani siamo sempre perfetti in abbigliamento e bici!"




















































































Però è sempre bello partire di notte, c'è un'atmosfera speciale, resa ancora più magica dalle prime luci dell'alba.
I segnali sono sempre presenti, i nostri cartelli sono quelli amarillo y oro; per ora ci sono pochissimi ciclisti davanti a noi, ma tra poco li perderemo tutti di vista.
I primi 30 chilometri sono meravigliosi, incrociamo i pellegrini a piedi sul Cammino di Santiago, e percorriamo stradine in mezzo a rocce rosse, vigne e prati a perdita d'occhio...i panorami sono fantastici, e solo questa prima parte del percorso vale da sola il prezzo!
Il primo ristoro è in un monastero a San Millán de la Cogolla, un posto molto caratteristico che sembra rimasto ancora nel medioevo spagnolo; ci danno una zuppa calda di pollo nei recipienti di terracotta! a quell'ora ci voleva proprio, una bella sensazione di caldo mi pervade... poi formaggi salumi e panini.
Scambiamo due chiacchiere con qualche ciclista inglese e spagnolo e poi ripartiamo; c'è qualche salita ma fino ad ora non sono state impegnative.
Le viste sui monti che circondano La Rioja e sulle vigne circostanti sono ancora stupende, ricordano a volte le colline toscane ma sono comunque particolari e unici; gli sterrati sono belli e per la maggior parte ben tenuti, sia in mezzo ai campi che tra le vigne.
Bisogna stare attenti ai segnali perchè sono stati messi solo agli incroci, quindi ci capita due volte di proseguire dritto...ma ci rendiamo conto subito di aver sbagliato e torniamo indietro...non saremo gli unici; infatti richiamiamo un ciclista di Tortona che pedala da solo su una bici anni '30, chiacchieriamo un po' con lui sulla Mitica fino al secondo ristoro.
Siamo a Santo Domingo de La Calzada, in una piazza vicino ad una altra chiesa antica; qui ci sono tortillas (ne prendo subito una), altri paninetti e dolci. Purtroppo Rudi inizia ad avere problemi al pedale che continua a svitarsi e allo sterzo...perchè questi problemi non sono saltati fuori ieri ?!
C'è una salita dura in asfalto che ci fa soffrire abbastanza, poi inizia tanta discesa e pianura, il percorso non è faticoso, a parte uno strappo duro su ciottoli che ci porta in cima ad un paesino e sotto le mura di pietra, bellissimo scorcio medievale.
Eccoci al terzo ristoro in una cantina a Haro, io prendo solo poco formaggio e qualche grissino; cerchiamo di sistemare il pedale alla bell'e meglio con un martello prestato dal cantinero.
Attraversiamo tanti paesini assolati, in giro c'è pochissima gente, saranno tutti a far la siesta ?
Ora ci sono più ciclisti, stiamo incrociando infatti il percorso medio; ci sono anche gli italiani casinari "I Legnanesi" :D
A San Vicente de la Sonsierra in una grande piazza che potrebbe sembrare il set di un film western c'è il quarto ristoro, stavolta pieno di gente; purtroppo non c'è assistenza meccanica (da migliorare infatti la presenza di meccanici dotati di attrezzi al seguito oppure ad ogni ristoro) e anche i ragazzi dell'organizzazione si fanno un po' i fatti loro : dobbiamo cercarci da soli i panini e la marmellata da spalmarci sopra; io mangio solo questi e tanta acqua.
Ora c'è una salita un po' più lunga che ci porta Laguardia, quinto ristoro a base di dolci tipo panettoni; anche qui purtroppo niente attrezzi per avvitare il pedale della Bressan, neanche telefonando a Willy.
Quindi a malincuore rinunciamo al percorso lungo e prendiamo la strada per Cenicero...siamo delusi ma è inutile continuare in queste condizioni,me ne rendo conto anche io vedendo le condizioni del pedale di Rudi.
Adesso c'è un bel pezzo di sterrato, sarà la delusione, arrabbiatura o la maggior esperienza, ma superiamo tutti con una grande accelerazione, d'altronde le strade bianche originali sono nostre!
Poi passiamo sulle strade dove ci eravamo già capitati ieri, c'è ancora un tratto di pavè che costeggia la ferrovia e arriviamo a Cenicero dopo 148 km...c'è gente ai bordi del percorso che applaude e ci saluta, è sempre una bella sensazione arrivare così!



Medaglia con il ricordo di Luciano Berruti e ci riposiamo con un hot dog e una birra...siamo stanchi ma piuttosto insoddisfatti...ci è rimasta un po' di amarezza per non aver completato il percorso eroico!
Però abbiamo conosciuto tanti ciclisti soprattuto stranieri, pochi italiani, ma anche tedeschi (gli organizzatori dell'Eroica Limburg) spagnoli, inglesi e americani...e ci siamo comunque divertiti.
Magari ci ricapiterà l'occasione nei prossimi anni, mi piacerebbe ritornare...l'atmosfera è piacevole e accogliente, Willy è bravo e capace, la scatola di latta era piena di cose buone e interessanti...hasta luego Cenicero!

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