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sabato 13 novembre 2021

AbbracciaTO

 

Oggi ho tempo di pedalare solo nel pomeriggio, e il tempo non promette nulla di buono, quindi è l'occasione giusta per provare la traccia AbbracciaTO trovata su Alvento di qualche mese fa.
E' un giro che attraversa Torino in mezzo a 15 parchi, costeggiando e superando i 4 fiumi, con zone industriali e urbane, alcune tranquille e sicure, altre un po' meno...qualche volta in mezzo a mercati oppure a campi nomadi, campi immersi nella foschia e prati abbandonati, ma comunque sempre affascinanti e lontano dal traffico.
Purtroppo qualche strada con le auto bisogna farla, ma si utilizzano sempre piste ciclabili, controviali, al massimo qualche marciapiede per pochi metri, quindi si può pedalare tranquillamente senza l'assillo di stare attenti a non essere investiti.
La velocità che si può tenere non è altissima, quindi anche se sono solo 60 km ci vogliono almeno 3 ore; se si fanno soste fotografiche o ristori si può arrivare tranquillamente anche a 4 ore di tempo.
Io parto dal parco Ruffini vicino a casa, attraverso poi il parco della Tesoriera, la Pellerina, e costeggiando la Dora, il parco di via Calabria.
 
 

Ci sono molti angoli sconosciuti di Torino che vedo per la prima volta, ma il bello di questo percorso è proprio questo, pedalare su percorsi lontani dalle solite strade trafficate e vedere nuovi scorci della città.
 
 
 
Dopo il parco Dora, bell'esempio di parco recuperato alle industrie, dove c'erano tanti ragazzi a fare sport, arrivo nel quartiere Borgo Vittoria, e poi Rebaudengo, in mezzo ad un mercato rionale che costeggio passando sul marciapiede; poi attraverso la Stura e mi inoltro nella Falchera, prima vecchia e poi nuova...qui si arriva ai Laghetti, bel parco rimesso a nuovo con una striscia di terra pedalabile in mezzo alle acque. 

 
 
La traccia passa da altri parchi, come l'Arrivore dopo corso Giulio Cesare, il Meisino dopo aver superato Stura e Po, e infine al Valentino sulle piste ciclabili che arrivano fino a Italia '61.
Ora il cielo inizia a scurirsi e c'è molta umidità, considerato che si attraversano sempre zone fluviali, o in mezzo agli alberi...ho fatto bene a vestirmi pesante fin dall'inizio.
 
 
 
Dopo via Vigliani ci sono ancora i parchi Colonnetti, del Sangone con il mausoleo della Bella Rosin, il Boschetto, il Piemonte, fino ad arrivare alla pista di via Plava che porta ininterrottamente fino in Strada del Portone; qui purtroppo il tracciato passa attorno ad una cascina privata, dove i proprietari mi sconsigliano di avvicinarmi visti i cani lasciati liberi... poco male, ci giro attorno più avanti, arrivando alla Cappella Mandina, un gioiellino restaurato da poco, affascinante perchè sperduto in mezzo ai campi.

C'è ancora la pista ciclabile del Gerbido che mi porta in via Crea, da qui sono praticamente a casa dopo 60 km e quasi 3h e mezza.
E' una bella pedalata, da rifare col bel tempo, aggiungendo magari qualche sosta per una birra o un panino... comunque un'ottima iniziativa per conoscere i lati più nascosti e remoti di Torino, a volte abbandonati, a volte restaurati e rimessi a nuovo, ma sempre col loro fascino rustico o industriale.


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