Ci troviamo a Salto, appena dopo a Cuorgnè : il tempo di riparare il mio freno dietro che non faceva più presa e partiamo alle 9.30, in divisa estiva ma col ricambio pesante dietro.
Pedaliamo con calma, sempre leggermente in salita; si comincia a salire sul serio da Noasca in poi, prima con una serie di tornanti poi prendiamo la deviazione sulla sinistra della galleria.
La strada qui è tranquilla, in mezzo a rocce e alberi ma molto ripida, qui fatichiamo e salgo a zig zag negli ultimi pezzi, riusciamo comunque a chiacchierare un po'.
Arrivati a Ceresole rifiatiamo un po' visto che la strada spiana lungo il lago e ci fermiamo a riempire le borracce alla fontana in paese.
Dopo il lago i tornanti diventano durissimi e soprattutto abbiamo vento contro molto forte, oltre che freddo... decidiamo di andare avanti a testa bassa e ci separiamo di qualche metro a turno.
La diga del lago Serrù è imponente sopra di noi, e quando ci arriviamo il più è fatto; provo a fermarmi nello spiazzetto con vista lago per fare qualche foto ma mi prendono subito i crampi appena scendo di sella!
Allora dico a Rudi di continuare da solo visto che io non penso di continuare (mi ricordo che i crampi di Montalcino mi avevano lasciato le gambe dure ed era impossibile salire ancora); invece qui aspetto 5 minuti, mi vesto bene viste le folate di vento freddissimo e prendo un gel.
Provo a ripartire, e le gambe rispondono bene! Anzi, salgo più velocemente delle volte precedenti e arrivo alla cima del colle senza sentire più i cramp, solo i muscoli duri appena scendo dalla bici; il panorama diventa stupendo, da quando si costeggia il lago Agnel in poi.
Arrivato sotto il cartello della sommità, incontro Rudi incredulo, e allora è il momento delle foto classiche dell'arrivo in cima.
Poi scendiamo poco e ci fermiamo al belvedere per il pranzo; qui la vista è magnifica, e come ogni volta ci diciamo che il panorama merita la fatica e anche i crampi!
Ci vestiamo con felpa, guanti lunghi, paracollo, sottocasco e kway, e scendiamo molto velocemente : purtroppo c'è quello strappetto ammazzagambe al lago Agnel e lo superiamo imprecando...
poi si continua a scendere, facendo sempre molta attenzione tra auto e curve molto strette.
Bisogna pedalare sempre, soprattutto arrivati a fondovalle, e Rudi ha molta più benzina di me e mi tira quasi sempre lui; eppure arriviamo alle macchine stanchi allo stesso modo ma soddisfatti del bellissimo giro : l'allenamento in vista delle prossime eroiche dovrebbe esserci !
Nessun commento:
Posta un commento