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domenica 16 ottobre 2016

La Lacustre

Relive

Sito ufficiale La Lacustre

Ultima ciclostorica dell'anno, e per il grande ritorno in sella di Flavio ci iscriviamo alla Lacustre, una novità per noi che in questo periodo avevamo sempre scelto l'Intrepida, io per 3 anni consecutivi.
Ma non mi pentirò assolutamente della scelta!
Purtroppo bisogna partire prestissimo per arrivare con calma a Marone, e sapendo le nostri doti di autisti, io e Flavio ci troviamo alle 6 da Santhià, e verso le 8 siamo a Marone; dopo la nebbia e l'umidità dell'autostrada qui c'è un bel sole ma anche aria ancora fredda, bisogna partire con manicotti, e magari anche il kway, ma visto che la giornata si preannuncia calda lo lascio in macchina.
Macchina che abbiamo parcheggiato in un posto strettissimo dietro ad un palo, a fianco di una 500 rosa tipicamente femminile...non sembra certo l'auto di una ciclista :)  


Iscrizioni fatte velocemente e ritiro del pacco gara con l'originale tavoletta di legno con il poster della corsa, prepariamo le bici e siamo pronti per la kermesse!






Si parte alle 9 e 30 dalla piazza con la chiesetta proprio in riva al lago, siamo davvero tanti, circa 400, e ci dirigiamo verso sud sulla strada che incontra tutti i paesini lungo la costa : attraversiamo Sale Marasino, Sulzano, Iseo e Clusano; all'ombra fa freddo ma cerchiamo di pedalare veloci per riscaldarci. Perdiamo subito di vista il Team Superba per un problema meccanico ad una loro bici, brillantemente risolto dall'organizzazione con un'altra bici!


Il panorama è magnifico, le vedute sul lago si susseguono senza sosta una più bella dell'altra, l'andatura è tranquilla; noi risaliamo tutto il gruppo variopinto e allegro fino ad arrivare in testa : per una volta è bello anche pedalare tutti insieme e fare una lunga carovana ad andatura controllata.


La strada nel nostro senso di marcia è praticamente tutta nostra, le rotonde e gli incroci che attraversiamo sono tutti presidiati da staffette o vigili, e si può pedalare tranquillamente senza pensieri; basta solo un po' di attenzione alle macchine in senso contrario ma sembrano tutti pazienti e abituati al traffico ciclistico.


Si arriva così al primo ristoro a Paratico, in un parco in riva al lago dal poetico nome, la "Piazza delle Erbe Danzanti"; qui siamo tra i primi ad posare la bici e fare colazione con crostate e tè caldo.


Tutta la piazza viene riempita dai partecipanti, notiamo anche personaggi spagnoli in costume anni 30 con panettiere, cacciatore e cane al seguito...


Smaltita la folla al banchetto, ripartiamo chiamati a raccolta dal megafono; una moto di scorta ci preannuncia che l'altra sponda è ancora più bella! Altri piccoli borghi attraversati : Sarnico, Predore, Tavernola e Parzanica, e siamo già in provincia di Bergamo; passiamo anche sotto un ecomostro che si rivelerà poi un cementificio, al lavoro anche la domenica.




Adesso arriviamo ad un magnifico spiazzo con l'entrata di una grotta...



E' un'altra bellissima location con una vista stupenda che spazia per tutto il lago, ed è la sede del pranzo al sacco : infatti ci viene consegnato un sacchetto con pane, formaggio e salumi locali, un dolcino e una mela...in più un'ottima birra artigianale! e ci sediamo sulle rocce a goderci il pranzo, la vista e la compagnia.






Andiamo a fare il bis di birra, e per poco non facciamo pure il tris! 


Infatti incontriamo addirittura il figlio del fondatore dell'Eroica, Tommaso Brocci! Si mette a raccontare della serata prima dell'Eroica di ottobre, quando casa sua era piena di centinaia di invitati a tirar tardi...mi sa che nessuno di loro però avrebbe fatto i 209 km.
Ci invita per la festa del 2017 ma decliniamo l'invito...vedendo i video della serata neanche noi saremmo partiti il giorno dopo ! purtroppo io e Flavio siamo ancora troppo legati alla vita da atleta, così rifiutiamo la terza birra che Tommaso ci voleva offrire (ma erano gratis!) e lo lasciamo impegnato con i gestori del birrificio camuno Balanders, probabilmente voleva aiutarli a mettere via i barilotti vuotandoli... 




Noi intanto non ci siamo accorti della ripartenza del gruppo, incantati dalla parlantina del simpatico imbonitore, e inseguiamo gli ultimi ciclisti per risalire poi tutto il gruppo e riportarci nelle posizioni di testa; 


abbiamo così l'occasione di vedere qualche personaggio caratteristico : il ragazzo che porta due borse a spalla per gli acquisti fatti al mercato del primo ristoro, la ragazza svizzera che ha scambiato la custodia vintage della mia fotocamera per una bottiglietta di liquore, e l'elegante Signora in Nero.



Intanto la strada ci porta ad attraversare Castro, Lovere e più all'interno, Costa Volpino, dopo il ponte sull'Iseo. 


Attraversiamo la ferrovia proprio sul lungo lago ed arriviamo all'ultimo ristoro sul molo di Pisogne : qui c'è un azzeccato aperitivo con stuzzichini a base di morbido formaggio locale, e vini rossi e bianchi.



Si riparte e ormai mancano una decina di km...ma c'è ancora da percorrere la bellissima pista ciclabile Tolino-Velle, in riva al lago oppure sotto gallerie scavate nella roccia a picco sull'acqua, molto suggestiva;






infine si torna a Marone sulla strada normale e scendiamo fino alla piazzetta. Non ci fermiamo sotto lo striscione del traguardo ma proseguiamo subito verso il prato dove c'è il pranzo finale...finalmente piatti tipici e non la solita pasta: cavoli ripieni, salsiccia e polenta!


Poi dopo quattro chiacchiere sotto il sole caldo con il Debernardi e il Presidente arrivato da poco, torniamo in sella verso la macchina (non ci sono stati problemi a uscire dal parcheggio, la ragazza della 500 rosa forse non ne poteva più dei disagi causati dalla "biciclettata" di oggi...).
Che bella giornata però, grazie anche al tempo magnifico...ma alla fine, c'erano sterrati ? no. E c'erano salite ? no. Eppure è stata una ciclostorica molto divertente e simpatica, con un'organizzazione perfetta in tutto, soprattutto nel gestire il traffico nei confronti di tutti i 400 partecipanti. Magari si può prevedere una variante facoltativa più impegnativa stile "Percorso Grimpeur" di Pinerolo ? Mah, io non ne ho sentito la mancanza.



Flavio non poteva scegliere una giornata migliore per tornare a pedalare...e io sono stato contento di aver rinunciato per un anno all'Intrepida!

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