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domenica 31 gennaio 2021

Ponte del diavolo

 

Oggi altra giornata gravel seguendo una traccia per me inedita, quella scaricata sempre dal gruppo Gravel Bike Torino che porta al Ponte del Diavolo!
Bella giornata soleggiata, nebbioso e freddo al mattino, ma alle 10.30 quando esco io, è già sereno e si sta bene, pur se tutto coperto, testa, mani e piedi.
Inizio a seguire la traccia da via Pietro Cossa, facendo la ciclabile di Strada Antica di Collegno, bella nuova e ben segnalata fino ad unirmi a quella che va fino all'Ikea e passa dall'astronauta dell'Alenia.
Si segue la Dora per un poco e poi la strada si butta nei campi e nel fango fino ad arrivare alla Mandria, per i larghi viali asfaltati all'interno; 
 
 
riconosco anche la successiva strada con le pietre che corre lungo il muro : è quel pezzo faticoso della Pautassa dove io e Rudi ci stanchiamo sempre al ritorno...
Comunque qui devo deviare perchè c'è tantissimo fango e pure un pezzo franato nel torrente Ceronda : ci sono anche due guadi da attraversare, uno facile e l'altro più profondo con l'acqua che arriva fino alle caviglie, ma almeno lavo bici e scarpe! I copriscarpe Shimano risultano fondamentali, non entra neanche una goccia!
 

Altri sentieri lungo il torrente e in mezzo agli alberi, sono faticosi perchè c'è tanta erba oppure fango...dopotutto ha piovuto giusto questa notte...
Arrivato a Fiano c'è qualche pezzettino da fare su asfalto ma si torna subito su sterrato, e si prende la pista tagliafuoco che sale a Monasterolo fino a Lanzo, bella compatta ma in pendenza; si passa anche vicino ad un panchinone, ma ci voleva ancora mezz'ora a piedi per arrivarci.
 

Finalmente si arriva al Parco del Ponte del Diavolo! Non c'ero mai stato, è molto suggestivo, vista gli anni in cui è stato costruito...poi la leggenda è sempre bella e misteriosa.
 

 
 

Percorro il ponte a piedi, supero la porta costruita successivamente per fermare eventuali contagiati di peste, e mi fermo al sole dall'altra parte per la sosta panino, ci sono dei bei punti per fotografare le Marmitte del diavolo.
 

 

Riprendo la strada del ritorno uscendo da Lanzo e percorro la ciclabile asfaltata che poi si trasforma in strada sterrata fino a Nole; si pedala molto bene perchè la strada è larga, compatta e un po' in discesa.
Peccato che arrivato dalle parti di Borgaro la gomma dietro perde tanto, ed è quasi sgonfia...mi sa che il lattice è quasi del tutto secco o andato: mi fermo a gonfiarla, anche se non durerà tanto...
Attraverso il parco Chico Mendes, altra strada già fatta sulla diverge facendo la Corona di Delizie, e arrivo su asfalto a Caselle e poi a Torino in zona Madonna di Campagna, su via Veronese e poi corso Sansovino. Da qui lascio la traccia e preferisco fare la strada più diretta possibile visto che la gomma è quasi a terra.
Provo a fermarmi ancora dopo la Pellerina, in via Pietro Cossa, per tirare su la gomma, ma ormai la valvola è bloccata e si rompe mentre la gonfio! Non mi rimane che pedalare sul copertone sgonfio fino a casa...tanto mancano solo pochi chilometri.
Arrivo a casa stanco soprattutto per l'ultima parte di percorso fatta con la gomma sgonfia, ma è stato comunque un bel giro, con questo fango è diventato anche un poco lungo e impegnativo, ma merita sicuramente!
Anche questa traccia infatti prevede piste ciclabili, sentieri, strade sterrate e pochissimo asfalto.

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