Oggi altra giornata gravel seguendo una traccia per me inedita, quella scaricata sempre dal gruppo Gravel Bike Torino che porta al Ponte del Diavolo!
Bella giornata soleggiata, nebbioso e freddo al mattino, ma alle 10.30 quando esco io, è già sereno e si sta bene, pur se tutto coperto, testa, mani e piedi.
Inizio a seguire la traccia da via Pietro Cossa, facendo la ciclabile di Strada Antica di Collegno, bella nuova e ben segnalata fino ad unirmi a quella che va fino all'Ikea e passa dall'astronauta dell'Alenia.
Si segue la Dora per un poco e poi la strada si butta nei campi e nel fango fino ad arrivare alla Mandria, per i larghi viali asfaltati all'interno;
riconosco anche la successiva strada con le pietre che corre lungo il muro : è quel pezzo faticoso della Pautassa dove io e Rudi ci stanchiamo sempre al ritorno...
Comunque qui devo deviare perchè c'è tantissimo fango e pure un pezzo franato nel torrente Ceronda : ci sono anche due guadi da attraversare, uno facile e l'altro più profondo con l'acqua che arriva fino alle caviglie, ma almeno lavo bici e scarpe! I copriscarpe Shimano risultano fondamentali, non entra neanche una goccia!
Altri sentieri lungo il torrente e in mezzo agli alberi, sono faticosi perchè c'è tanta erba oppure fango...dopotutto ha piovuto giusto questa notte...
Arrivato a Fiano c'è qualche pezzettino da fare su asfalto ma si torna subito su sterrato, e si prende la pista tagliafuoco che sale a Monasterolo fino a Lanzo, bella compatta ma in pendenza; si passa anche vicino ad un panchinone, ma ci voleva ancora mezz'ora a piedi per arrivarci.
Finalmente si arriva al Parco del Ponte del Diavolo! Non c'ero mai stato, è molto suggestivo, vista gli anni in cui è stato costruito...poi la leggenda è sempre bella e misteriosa.
Percorro il ponte a piedi, supero la porta costruita successivamente per fermare eventuali contagiati di peste, e mi fermo al sole dall'altra parte per la sosta panino, ci sono dei bei punti per fotografare le Marmitte del diavolo.
Riprendo la strada del ritorno uscendo da Lanzo e percorro la ciclabile asfaltata che poi si trasforma in strada sterrata fino a Nole; si pedala molto bene perchè la strada è larga, compatta e un po' in discesa.
Peccato che arrivato dalle parti di Borgaro la gomma dietro perde tanto, ed è quasi sgonfia...mi sa che il lattice è quasi del tutto secco o andato: mi fermo a gonfiarla, anche se non durerà tanto...
Attraverso il parco Chico Mendes, altra strada già fatta sulla diverge facendo la Corona di Delizie, e arrivo su asfalto a Caselle e poi a Torino in zona Madonna di Campagna, su via Veronese e poi corso Sansovino. Da qui lascio la traccia e preferisco fare la strada più diretta possibile visto che la gomma è quasi a terra.
Provo a fermarmi ancora dopo la Pellerina, in via Pietro Cossa, per tirare su la gomma, ma ormai la valvola è bloccata e si rompe mentre la gonfio! Non mi rimane che pedalare sul copertone sgonfio fino a casa...tanto mancano solo pochi chilometri.
Arrivo a casa stanco soprattutto per l'ultima parte di percorso fatta con la gomma sgonfia, ma è stato comunque un bel giro, con questo fango è diventato anche un poco lungo e impegnativo, ma merita sicuramente!
Anche questa traccia infatti prevede piste ciclabili, sentieri, strade sterrate e pochissimo asfalto.
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