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sabato 5 settembre 2020

Nivolet e Gran Paradiso

 

 Oggi grande traversata del Gran Paradiso! Giro epico che Rudi mi propone in gravel, visto che ci aspettiamo una strada sterrata e poco praticabile dopo il Nivolet...sarà ancora peggio di quel che credevamo!
Ritrovo alla stazione di Ivrea, e alle 8 si parte! La strada è inizialmente in piano e molto lunga; forse la prendiamo troppo velocemente, almeno per me, e mi stanco troppo, infatti la pagherò in salita.
 

Passiamo da Castellamonte, Pont Canavese, e la strada sale sempre impercettibilmente, e da Noasca si inizia a fare sul serio con i primi tornanti ripidi; poi alla galleria prendiamo la strada nuova sulla sinistra fatta anche dal Giro 2019, con una serie di altri tornanti ripidissimi... bisogna salire a zig zag! Meglio questa strada comunque della galleria al buio e con il traffico di oggi.
 

Arriviamo al lago di Ceresole dove rifiato un po' alla fontana; da qui in poi inizio a soffrire parecchio la salita, visto che non c'è un attimo di respiro...devo fermarmi almeno due volte per prendere due cochine... ho le gambe vuote, senza forza! Credo di esser andato troppo forte all'inizio e ora mi mancano le energie... Però bisogna portare a termine il giro, anche perchè ormai abbiamo superato il punto di non ritorno ed è più facile andare avanti che tornare indietro...
 


Superiamo anche la diga, altro punto di sofferenza per me, mentre Rudi sale molto bene e ogni tanto mi aspetta e riesce pure a fare delle belle foto mentre saliamo!
 

Finalmente superiamo il lago Serrù e il laghetto Agnel, qui almeno la fatica è ripagata dal panorama stupendo... vale sempre la pena salire fino quassù e godersi questa vista : la sosta al belvedere è d'obbligo, la mia sofferenza è quasi alla fine...dall'ultimo lago in poi non vedevo l'ora di arrivare in cima al colle.
 
 
Finalmente siamo al cartello e dopo la classica foto, scendiamo e facciamo la sosta ai panini davanti ai laghetti del Nivolet.
 


Da qui inizia una strada sterrata tutta in piano ma piena di rocce e massi da superare, la maggior parte con la bici a spalla; non è per nulla adatta alle nostre gravel ma anche una mtb farebbe fatica.
 
 

Però è un posto selvaggio molto affascinante, brullo ma con qualche rigagnolo che attraversiamo a guado o sui ponticelli; la gente che ci incontra rimane stupita dal fatto che siamo in bici! Sono stupito anche io...
 


Quando inizia il bosco la strada finalmente scende verso il fondovalle, c'è una scala ripidissima intagliata nel costone roccioso della montagna...sembrano proprio le scale di Cirith Ungol!
 


Praticamente la facciamo tutta a piedi con la bici al fianco o in spalla, molto faticosa ma in un'oretta arriviamo al paese , Pont Breuil.
Da qui è tutta discesa fino ad Aosta, a parte qualche piccola salitina fatta per evitare la statale troppo trafficata...ma è una bella corsa fatta pedalando velocemente : io ho ritrovato le forze e poi c'è un treno da non perdere!
Arriviamo alla stazione di Aosta che abbiamo giusto perso il treno regionale...poco male, tra 20 minuti ce n'è un altro più veloce, e ne approfittiamo per sosta birra e patatine!
Saliamo sul treno, lasciamo le bici appese e dopo un'ora arriviamo finalmente a Ivrea.
 


A parte le forze mancanti in salita è stato uno dei nostri soliti giri esagerati, faticoso, duro e avventuroso, un giro epico.

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